Natale
Bertuletti
Natale Bertuletti nasce a Mapello (Bergamo) il 12 giugno 1915.
Proviene da una famiglia povera; il notabile del paese aveva però intuito la sua abilità: da piccolo disegnava con i tizzoni di carbone del camino. Per questo lo aveva avviato agli studi artistici.
A soli dodici anni si iscrive all'Accademia Carrara in città e nel periodo tra il 1927 e 1934, in cui si innestavano nella tradizione bergamasca i gusti e gli indirizzi dei "novecentisti", si forma sotto la guida di valenti maestri (Luigi Brignoli e Contardo Barbieri).
Esuberante e genuino, ma alieno da ambienti mondani, amava di più la compagnia dei semplici, dei parenti e dei compaesani, a volte raffigurati negli affreschi a impersonare qualche santo.
È ritrattista molto apprezzato per la sua capacità di rappresentare il soggetto con immediatezza, segni decisi e sicuri.
I suoi ritratti si trovano in Italia e all'Estero e rappresentano sia personaggi famosi che gente comune.
Natale Bertuletti predilige i volti di gente della sua terra, in cui si riconosceva. Per le caratteristiche della sua personalità è stato apprezzato da Angelo Roncalli, il Papa bergamasco, che lo onorò della sua stima e amicizia, come testimoniano i numerosi ritratti che gli ha commissionato sia in veste di patriarca che di pontefice.
Nel 1981, in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giovanni XIII, illustra il volume "Volto d'Angelo".

Queste opere, in originale, sono state presentate in mostre sia a Bergamo che a Roma e sono attualmente in esposizione permanente presso il Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) a Sotto il Monte (Bergamo).
Artista eclettico, si cimenta anche nella pittura murale, soprattutto di carattere religioso, affrescando diverse chiese nella bergamasca.
Altre tematiche suggestive dei dipinti a olio dell'artista, espresse con pennellate veloci ed eleganti, a seguire in modo libero la forma vibrante del disegno, sono: fiori freschi o appassiti, paesaggi montani o di pianura, i frutti poveri della terra.
Fino al 1988 espone questo vasto repertorio in diverse mostre.
Nella sua lunga attività professionale, ha dato un valido contributo all'arte pittorica lombarda del novecento. La sua arte, legata allo stile figurativo e post-figurativo, con esperienze dell'informale in alcuni periodi, è andata evolvendosi nel tempo, con una sempre maggiore libertà di segno e incisività di pennellate.
La pittura era la sua vita. L'ha coltivata soprattutto nel suo studio, che definiva "la mia chiesa, dove tutti i miei sentimenti hanno modo di manifestarsi".
Muore a Bergamo nel 1994.


Mostre postume sono state allestite a Bergamo, presso il Centro Culturale San Bartolomeo, la Sala Manzù della Provincia, l' Atelier Tadini di Lovere (Bergamo).
Opere del pittore sono conservate presso l'Arciconfraternita dei Bergamaschi a Roma, al Seminario Romano Maggiore, al Patriarcato di Venezia, all'Episcopio di Bergamo, alla Cà Granda di Milano e in numerose collezioni private.
Nel 2009 gli viene intitolata una sala della biblioteca civica di Mapello, suo paese natale, dove una via porta il suo nome.
Nel 2015, nel centenario della nascita, una vasta retrospettiva del pittore, organizzata dal Circolo Culturale Greppi di Bergamo, l'ha ricordato presso la Ex Chiesa della Maddalena, a Bergamo.